domenica 21 gennaio 2007

Web Radio

Qui c'è da fare una premessa. Come sapete chiunque può pubblicare su W.C. purchè invii una mail firmata (anche chiedendo di restare anonimo per il resto del mondo) alla mail aworkingclass@gmail.com. Esiste già una forma di redazione indicata nella colonnina dei collaboratori. Working Class è un'identità multipla mentre gli altri, chi più , chi molto meno, collaborano al blog. Quando ho visto arrivare questo testo scritto praticamente un giorno dopo averlo chiesto alla persona in questione, ho pensato che non possiamo considerare F.C. un redattore esterno. Quindi, nella nostra maestà, lo ficchiamo subito nella colonnina, visto che è il terzo post tecnico che scrive. Sia a lezione che nei colloqui privati abbiamo parlato molto della web radio. la sequenza proposta dall'insegnante è
1) Working Class( come nucleo e prima trasmissione da trasmettere in podcast)
2) Web Radio ( da lanciare attraverso una suite freeware come Soma che mi dicono sia una sola, ma è un freeware)
3) eventualmente associare alla web radio una'antenna di portata minima.
Il bando di Radio 24 sembra accelerare le cose. Avete visto le foto della web radio dell'università di Milano? Sala regia, microfoni, mixer. Cazzo quelli hanno già tutto. Il nostro problema è che non possiamo muoverci senza un intervento economico dell'università di Pisa. Lo avremo? Dipende anche da quanto romperete le scatole. Mi avrete? Dipende da quanto vi è piaciuto il mio lavoro. Insomma ecco a voi, web radio di Francesco Ciampi.
Working Class


WEB-RADIO ?



Il nome è abbastanza eloquente, nel senso che si capisce che è un tipo di radio che viene trasmessa dal web. Negli ultimi anni, grazie alla diffusione della banda larga e delle connessioni internet iperveloci, sono comparse, come i pioppini nel giardino di casa mia, migliaia di web-radio. Negli anni a venire probabilmente il fenomeno sarà ancora in crescita, sperando anche nella diffusione della banda larga a costi accessibili su telefoni cellulari.

A qualche migliaio di chilometri di distanza, un certo “Steve Jobs” (il papà della Apple) ha capito tutto questo prima di noi immettendo sul mercato americano il primo telefono cellulare dell’azienda californiana: si può navigare su internet, ascoltare mp3 con itunes, scaricare musica, filmati, podcast e ascoltare web-radio… ah, dimenticavo… si può anche telefonare! Comunque… compagnie telefoniche permettendo, presto questo sarà possibile anche in Italia.

Fino ad oggi, i grandi produttori della telefonia hanno provato a mettere dentro ad un telefono le cose più inutili, TV e Internet su un display da 1,5”, Videochiamate (quante volte avete videochiamato qualcuno?) fotocamere da 1 Mpx (lo standard delle fotocam digitali è 6 Mpx), dimenticandosi pero’ che una delle cose piu’ semplici che puo’ fare una persona mentre guida, lavora, corre, mangia, studia è ascoltare musica!

Quindi, in seguito a questa divagazione, torniamo al nostro discorso: la web-radio è uno strumento di comunicazione in forte crescita, non ha il limite territoriale di trasmissione delle radio fm (Radio 105 in Francia non si sente!) e si può ascoltare da ogni angolo del mondo.

Una web-radio la può fare chiunque abbia un Pc, un microfono, una connessione internet e soprattutto qualcosa da dire o da suonare. Ovviamente si trasmette in diretta (a differenza del pocast), e per ascoltarla, invece di sintonizzarsi sulla frequenza della radio, si accende il pc e si va su un sito web. L’unica nota negativa è il numero massimo di ascoltatori possibili, cioè il numero massimo di utenti collegati in un determinato momento alla web-radio. Se utilizzate la vostra connessione Adsl (con un 56k non provateci nemmeno…) probabilmente avrete al max 4-5 ascoltatori, ma fortunatamente alcuni provider risolvono questo problema mettendo a disposizione servizi di streaming per web-radio, con un numero max garantito di ascoltatori in contemporanea e un canone mensile da pagare (questo servizio mi sembra uno dei più convenienti - lewebradio.net ).


A questo punto, riusciamo a capire meglio l’importanza del podcast, che nella maggior parte dei casi è di supporto ad una web-radio, ed è utilizzato sia per pubblicare le trasmissioni sul sito web della radio stessa ed essere raggiungibile attraverso i software aggregatori (vedi il post “Domanda retorica: cosa e’ un podcast” pubblicato a Dicembre 2006), sia per permettere di ascoltare le trasmissioni agli utenti che per qualche motivo non possono farlo durante la diretta.


Infine non dimentichiamoci della Siae (www.siae.it), che mette lo zampino anche nelle web-radio, quindi se non vogliamo pagare un bel pò di soldini all’anno di tasse o rischiare qualche denuncia, ci conviene mettere musica esente da diritti d’autore o non mettere musica.



Ecco un elenco di tutto il necessario per la realizzazione di una web-radio:


  • Computer con almeno un ingresso per un microfono esterno
  • Microfono da tavolo (a partire da 10€ )
  • Software per la gestione della webradio (Sam Broadcaster e’ ottimo e costa 150€ - link al sito - In rete sono reperibili anche software meno professionali ma free, e per cominciare vanno più che bene)
  • Connessione Internet a banda larga (Adsl, Fibre ottiche, Sat)
  • Servizio di streaming per web-radio ( lewebradio.net)

Il fascino della radio in diretta… penso che sia una cosa bellissima. Parlare e mettere musica, sapendo che c’è qualcuno che ti sta ascoltando: magari solo due o tre persone.

Ma va bene così! Per raggiungere un obiettivo, ci deve essere sempre un punto di partenza.


Francesco Ciampi





3 commenti:

Anonimo ha detto...

Radio di ateneo

Salve ragazzi,è Rachele che vi scrive...
Dopo le varie opinioni che volevo da voi in merito al logo del nostro blog, ho deciso di cambiare totalmente argomento, riflettendo così sulla radio di ateneo.Ormai siamo agli sgoccioli del nostro lavoro, per cui sarebbe bello che tutto ciò proseguisse in futuro, magari creando una vera e propria radio di ateneo. Se questo progetto partisse proprio da noi, futuri comunicatori, sarebbe il massimo, sia per dare uno slancio alla nostra facoltà, ma anche per vedere realizzato un nostro grande progetto di comunicazione. Come inizio sarebbe interessante utilizzare i nostri lavori recentissimi per mostrare da dove siamo partiti, e come siamo partiti, per poi vedere dove siamo in grado di arrivare. Non so se avete notato i recenti commenti lasciati sul blog da un certo anonimo che ci ha disprezzati nella maniera più assoluta, quindi prendiamo la palla al balzo per rispondergli come si deve, senza timori, ma con grinta e sicurezza. D'altronde i comunicatori devono essere sempre pronti a tutto e avere a disposizione le risposte e i modi più diplomatici per rispondere a un qualsiasi tipo di attacco.L'idea di una radio di ateneo sarebbe originale e secondo me anche utile, sia per informare ed informarci sui vari corsi delle diverse università, sia per parlare di tematiche imporatanti,come quella che abbiamo appena trattato sul lavoro,facendo emergere proprio il punto di vista e le opinioni di noi ragazzi;poi sarebbe anche divertente creare dei momenti di svago di vario tipo, dando ampia libertà alla nostra fantasia e creatività(potremmo creare scherzi, giochi,fare un pò di musica...di tutto di più). Accendere la radio e sentire che parliamo con il mondo(forse così è un pò esagerato, ma volevo dare l'idea)sarebbe davvero una bella soddisfazione. In questo modo potremmo ancora una volta mettere in pratica tutto ciò che abbiamo studiato; e non solo: ci metteremmo in gioco continuamente, anche perchè credo che l'ambito della comunicazione ci stimoli a fare proprio questo criticando,provocando,elogiando e chi più ne ha più ne metta.C'è solo un piccolo problema di cui non ho parlato subito, perchè altrimenti rovinavo l'entusiasmo di questo progetto....Per fare un bel lavoro avremo bisogno sicuramente delle attrezzature giuste e di un luogo tranquillo dove poter lavorare, quindi ci serviranno dei soldi, e questo è un bel problema, perchè fin dai tempi dei tempi nelle scuole e nelle università si fà quasi la miseria. Per cui ragazzi vi esorto a darmi tutte le vostre opinioni e giudizi in merito.Vi piace l'idea?La trovate assurda o impossibile?Sono pronta a ricevere qualsiasi tipo di critica...
Rake

working class ha detto...

Ecco il posto giusto per il tuo scritto Rachele, il motivo lo sai. Per il resto, buon viaggio e buono studio.

Anonimo ha detto...

Thanks for writing this.