martedì 23 gennaio 2007

San Precario sembra finalmente stabilizzato: ecco la Nuova SCALETTA DEFINITIVA

Finalmente, dopo la correzione di qualche errore, la trasmissione è stata registrata ed è pronta per venerdì... Di conseguenza ecco la nuova scaletta, più spazio alle notizie e ai dati, più schede, più informazione, una struttura più articolata e movimentata, con temi che ricorrono e si intersecano, introdotti dai simboli:
* (preghiera e vita di San Precario),
§ (interviste della rubrica "Storie di vite precarie"),
° (schede dati e informative),
# (registrazioni di manifestazioni: slogan, interviste,...),
@ (G&G, le nostre conclusioni).


SCALETTA:

* Preghiera
* Introduzione del Santo
* Vita del Santo: studente à fugge di casa
§ Luca: scuola/lavoro à fine del liceo/primi lavori
° Dati: scuola/lavoro
§ Luciana: scuola/lavoro à diploma/contratti a termine
° Dati: Manifestazioni di Roma e Milano
# Manifestazione à grida: “vergogna”
* Vita: visita al villaggio di Silvidoro à incontra i manifestanti
# Manifestazione à intervista a una ragazza
° Dati: differenza Francia/Italia à Co.co.co. in Italia
# Manifestazione à grida contro Co.co.co.
° Dati: differenza Francia/Italia à associazioni minoritarie
* Vita: lavori instabili à no garanzie
§ Luca à problemi à no garanzie
§ Luciana à problemi à no garanzie
# Manifestazione à grida: “vogliamo solo un contratto”
° La comparsa di Serpica naro à sfilata a Milano
° Chi è San Precario?
* Vita: impiego in un fast-food
* Raffigurazioni del Santo
§ Luciana à consiglio: adattatevi al mondo del lavoro
§ CONCLUSIONI di AWC
@ Manifestazione à l’arrotino Precario


Giulia & Giulya

8 commenti:

Anonimo ha detto...

**LA RADIO è... ELOGIO ALLA RADIO.**

Salve a tutti!
Questo dovrebbe essere proprio la scaletta definitiva… Purtroppo abbiamo avuto un problemino di incomprensione… ma tutto risolto! Ci è servito per una nuova, e diversa, esperienza di “proto-radio”.
Abbiamo cercato nuovissime informazioni per dare una diversa impronta alle nostre schede. Abbiamo dovuto partire nuovamente dall’inizio, vale a dire: raccogliere le idee e pensare a una nuova impostazione da dare al nostro lavoro. Venerdì ho cercato su Internet tutto il materiale necessario per gli argomenti da trattare e sabato con Giulia abbiamo letto i documenti:
- dati
- lessico sul nuovo mondo del lavoro (parole come Co.co.co.[Dé.Dé.Dé], contratto a termine, job on call, lavoro/agenzie interinale… devo continuare??)
- varie leggi e riforme degli ultimi 10 anni
- manifestazioni in Italia e in Francia
- associazioni italiane
- (naturalmente) San Precario
- rivolte in Francia
Abbiamo poi redatto delle piccole schede riassuntive di circa 1 - 2 minuti ciascuna.
Giulia ha cercato sul Web dei “rumori” di manifestazioni contro la precarietà svoltesi in Italia, da cui abbiamo estratto slogan, sfoghi e interviste. Abbiamo poi utilizzato le interviste che avevamo fatto a due giovani precari e le abbiamo “tagliuzzate ai minimi termini”.
Abbiamo infine abbozzato una scaletta provvisoria e MOLTO indicativa. Abbiamo quindi registrato la Preghiera di San Precario, la vita del Santo, e le schede dati; poi abbiamo tagliato e montato tutto in un unico blocco. In seguito, dulcis in fundo, abbiamo terminato con l’aggiunta delle musiche di sottofondo e dei jingles.
La parte più bella, e più snervante, è stata comunque la registrazione… quando passa un motorino, quando il cane abbaia, quando squilla il telefono, quando la dislessia si prende gioco di noi… Poi, una volta registrato, Giulia preme “PLAY” e iniziamo a ridere e a pensare:
- che voce brutta! Giulia, ma chi hai registrato??? No………….. sono io quella cornacchia???
- Dai… ma questi rumori cosa sono?? No, è passato un motorino truccato con un ippopotamo sopra… Dio, non dovremo registrare di nuovo!!
- NO! LO STARNUTO NO!!!
- Ma, non era qui che dovevo dire… si, era qui… Evvai! Me lo sono scordata!!!
- Cosa??? Ta-tratt-… cosa ho detto? Ora balbetto anche…
- E questo rumore? No… il fruscio del microfono…
Insomma, tutto questo e molto altro. Tanto per capire che, perlomeno io, non sono affatto fatta per la radio… soprattutto per la diretta!
Però i suoi grandi lati positivi la radio ce li ha, eccome: nessuno ti vede in faccia, offre la possibilità di parlare ed esprimere le proprie opinioni senza il timore e la preoccupazione di essere visti… insomma, per una persona timida come me è proprio il massimo!
La radio è stata la prima a dare notizie come “l’inizio della guerra” o “la fine della guerra” e la “Liberazione del nostro Paese”; milioni di persone ad ascoltare preoccupate (o enfatizzate) le parole del Duce. Milioni di persone raggruppate intorno alla radio, ad abbracciarsi, piangere ed esultare alle parole “la guerra è finita”, tutte amiche di quella voce che diffondeva la tanto sospirata notizia.
La radio tiene compagnia, la radio stupisce, la radio entra nella nostra vita senza invadere, cosa che invece riesce bene alla televisione. La radio lancia delle informazioni che possiamo scegliere di cogliere ed analizzare; la televisione ci “incucca” in testa messaggi senza che noi ce ne accorgiamo neppure, con tutte quelle immagini, suoni, colori. La radio è molto più soft… è come quando, leggendo un libro, diamo libero sfogo alla nostra immaginazione, ci creiamo mondi che solo noi conosciamo, attribuiamo ai protagonisti certe caratteristiche fisiche, con quella magia che la televisione ci toglie, perché ci fa avere tutto già pronto. Ascoltando la radio possiamo fare qualsiasi cosa, senza che questa venga ad intrufolarsi nella nostra vita, in ciò che stiamo facendo, ma solo accompagnandoci, come un’ombra.
Che bello pulire casa (per chi di voi la pulisce) a ritmo di mambo… o studiare con un po’ di musica soft… o sdraiarsi in camera a pensare, senza avere voglia di fare nulla, con quella musica triste triste triste, che se ti prende in un momento un po’ out, ti uccide… Che bello guidare senza meta con quella musica allegra, o premere sull’acceleratore con la musica rock… per poi accorgersi che sarebbe meglio rallentare e cambiare stazione per non rischiare di andare a vedere quell’albero troppo da vicino...
Insomma, la musica accompagna ogni giorno, ogni momento della nostra vita. Anche quando non ce ne accorgiamo, lei c’è… Più che un’esaltazione della radio, sta diventando una dichiarazione d’amore per la musica… Ma chi può negare che la radio sia uno dei principali trasmettitori di musica? E non solo: Musica, Informazione, Dati, Interviste, GR, Notizie, “Radio-novelas”,… PERSONE.
Forse è questa la parola chiave della radio, PERSONE che ci lavorano perché ci credono, persone che ridono e scherzano, persone che parlano e COMUNICANO, persone che talvolta fanno commuovere, persone “senza volto” che nascoste dietro questa sicurezza, raccontano le loro esperienze più dure, raccontano la loro vita difficile, i loro dolori. La radio è ancora: voci stridule, voci calde, voci allegre, accenti stranieri, timbri cupi, voci ironiche, accenti regionali, …
La radio è: persone che hanno la capacità di farci stare bene e tenerci compagnia; di assecondare ogni stato d’animo: di farci piangere quando siamo tristi, o di tirarci su quando pensiamo di non farcela, o di tranquillizzarci quando ce l’abbiamo con il mondo intero, o di istruirci ed incuriosirci, o… tutto ciò ce volete!
Fare radio è un’esperienza meravigliosa, perché permette di parlare con migliaia di persone, di interagire con loro, di intervistare e fare inchieste, di trasmettere quel disco che ci piace tanto e quello che non sentivamo da una decennio. Fare radio dà l’opportunità a tutti gli ascoltatori di sentirsi partecipi, dà l’occasione alle persone abbandonate di sentirsi meno sole.
La radio è un’AMICA. Prima di tutto il resto.

Anonimo ha detto...

ciao giulya complimenti per il lavoro che avete svolto.
e poi che dire...se dovessero chiedermi di parlare di radio farei leggere questo tuo commento.
però che sviolinata ti ho fatto!!
a presto

miki

Anonimo ha detto...

Hei... Non cominciamo a rubare le idee... sai? Ti piace davvero?? Grazie miki! Ciao ciao...

working class ha detto...

Bravissime. Non aggiungo altro, per non rovinare la sorpresa a chi vi ascolterà su queste pseudofrequenze.
A PRESTO
A.A.

Anonimo ha detto...

mi piace e parecchio...

miki

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti! (belli e...)
come procedono i lavori? Noi stamani abbiamo verificato il frutto del nostro lavoro...in parole povere, abiamo fatto l'esame... Beh, non è una passeggiata... Ricordatevi del perchè tenete alla radio (se ci tenete), del modo in cui avete lavorato, delle competenze che avete acquisito e di come le sfrutterete... Insomma... Dite tutto ciò che dovete dire! In bocca al lupo a tutti! Adesso me e vado in vacanza....!
(Magari!)

Anonimo ha detto...

Ohhh finalmente è andata!!!! Per chi non lo sapesse il San Precario's group è fresco d'esame (mi sento una mozzarella :)). Stamani alle nove abbiamo inaugurato il working class examination! Che onore! Adesso lo posso dire: ora che abbiamo preso il nostro voto, possiamo anche abbandonare questo #*+"# blog pirata!!!.. ahahahah!!! Credevate ….., ma non sarà così! Le due Giulie continueranno ad appoggiare ciò che tutti noi abbiamo creato con tanta passione e fatica, ma soprattutto non smetteranno di stupirvi! Infatti abbiamo già ideato altri servizi clamorosi…, ma preferiamo lasciarvi con un po' di suspance!! Bando alle ciance, vi racconto un po' come è andata stamani. Intanto vi chiedo scusa, perché non sono molto lucida: mentre tornavo a casa mi sono sentita male! Per fortuna Giulya mi ha aiutata (che donna!!! GRAZIE!!!): quindi, se faccio qualche discorso storto, vi prego di riderci su e di perdonarmi.
Stamani è stata una prova grande per noi, perché finalmente abbiamo visto arrivare ad una meta importante il nostro lavoro, ma soprattutto siamo state felici che il prof lo abbia apprezzato.
Adesso sarò presa per matta o per scontata, ma il voto per noi non è significato nulla! Vabbè è bello essere elogiate per ciò che si è fatto, ma essere CAPITE lo è ancora di più!
Infatti siamo davvero felici che il prof abbia capito tutta la passione e la ricerca di professionalità che abbiamo messo nel realizzare questo lavoro. Ci terrei molto a darvi un consiglio, forse più di uno: siate voi stessi e metteteci il cuore in ciò che state facendo, ma soprattutto fate capire a chi non ci conosce, e non sa quanto stiamo lavorando, tutti gli sforzi e capriole che abbiamo fatto per realizzare tutto ciò...
Ma non finisce qui!!! Cercate di valorizzare anche gli aspetti teorici, cioè come siete riusciti a realizzare il vostro servizio (i mezzi tecnici, le scalette, le interviste, la raccolta dati...).
In fin dei conti l'esame non ha valutato la performance di una mattina, ma l’impegno e le competenze acquisite in mesi di lavoro. Noi speriamo davvero di poter continuare a lavorare e sognare su questa "frequenza" e di veder realizzarsi quello per cui anche stamani ci siamo tanto battuti: la realizzazione del progetto "Unyonair" e una futura Radio d'Aeneo.
Siate tranquilli e in bocca al lupo: se volete ulteriori informazioni chiedete... Saluti da una voce definita tranza e un ringraziamento speciale alla Giulya e al prof che hanno creduto in me fino in fondo. CIAO

Anonimo ha detto...

ah dementicavo..ora che ho fatto l'esame lo posso dire: non notate una vaga somiglianza tra San Precario e il prof. Alpini?!... scherzi a parte sembra che il prof. ci voglia aiutare, bèh speriamo in un suo sostegno! :)