mercoledì 31 gennaio 2007

Working Class vs. Incredible Jurassic Man


La lettera che abbiamo ricevuto da Antonio (un Antonio diverso dal ventitreenne che ci ha scritto qualche giorno fa), merita una risposta adeguata. Anzi un'incontro di Wrestling, che a noi piace per gli alti valori educativi che trasmette( amicizia, lealtà, giustizia) drammatizzati con gusto pop.

Non so se trent'anni fa Antonio faceva parte di un'identità collettiva come W.C. ma è leggendaria l'inconcludenza pipparola delle assemblee alle occupazioni anni settanta, Ecce Bombo! Va bene quest'italiano signor Antonio? Allora proseguiamo. Noi siamo liberi e ci fregiamo delle nostre contraddizioni interne, come di una medaglia al valore civile. Quello che stiamo per dire potrebbe non coincidere con il pensiero di tutta la Working Class, ma è questo il bello. Che dire della vostra generazione?
Voi, signor Antonio, impedivate l'ingresso alle università con la forza. Vi crogiolavate in un vittimismo vergognoso ed eravat e affetti da una tale miopia che una serie di rincoglioniti fuorisciti dai gruppetti di sinistra ha avuto la brillante idea di mettersi a fare la lotta armata contro lo stato borghese. E gli intellettuali dell'epoca che fecero? Invece di prendere posizione si misero a fare i "distinguo"( Né con i terroristi,né con lo stato) dimostrando ancora una volta che studiare spesso rende idioti, nonché ignavi.
Passiamo al lavoro. Voi avete fatto la lotta per il "30 politico " ,"18 politico" o quel che diavolo era. Voi avete trasformato un'università fascista, lo concedo, nell'ignobile Macchina d'Istruzione di Massa che è ora( noti la battuta signor Antonio, non vorrei che la scambiasse per un errore). Voi dicevate che andare in banca era come morire, ma poi ci siete andati in banca, e di corsa, con 15 mensilità, o all'università con il concorso truccato, o nella pubblica amministrazione a fare i sindacalisti a spese del contribuente. Le ricordo che è stato lei a mettere la cosa sul piano generazionale, e se l'è andata a cercare.
La situazione è grave proprio perchè la sua generazione di incendiari divenuti pompieri si è mangiata non solo tutto il cibo, ma anche le stoviglie, la tovaglia e il desco( noti questo termine raffinato, signor Antonio). Il dibattito pubblico e politico verte sulle pensioni, ma che ne sarà di noi quando la massa di precari e subprecari che lavora oggi dovrà mantenere i propri figli? Se io faccio un lavoro a prestazione mi vengono trattenuti dei soldi, tanti, che servono a pagare le babypensioni, le casse mutua, le pause pranzo e i ticket restaurant che non avremo mai. Allora , come la mettiamo? E' chiaro che esistono due caste di lavoratori: quelli con il posto fisso e gli altri.

Su questo sito non facciamo le vittime. Se lei avesse letto con cura i nostri post, e se avrà la cortesia di ascoltare le nostre inchieste, scoprirà che noi vogliamo semplicemente descrivere una situazione estremamente complessa. " La precarietà non esiste" perchè ci sono posizioni che la rendono addirittura invidiabile. Tirocinanti e stagisti sono quasi sempre lavoratori a tempo pieno che non ottengono né formazione nè retribuzione. Ci sono poi i contratti a prestazione; ci sono i falsi contratti dove c'è scritto che lavori 40 ore in tutto mentre ne fai almeno 400. Signor Antonio, non scambi una legittima incazzatura per vittimismo, perchè semplicemente è una balla. Molti di noi se ne fottono del posto fisso ed accettano la flessibilità come un dato di fatto. Ma perchè tutto il welfare deve andare via in pensioni? Perchè non esiste un sussidio di disoccupazione che emancipi i trentenni precari dalla "paghetta" di mammà? Infatti l'unico motivo per il quale questo paese non brucia di una guerra generazionale è che i "protetti" redistribuiscono reddito ai parenti precari, figli e nipoti. Ma questo porta con se una serie di conseguenze: gente coi capelli bianchi che vive in casa dei genitori, crescita sottozero, impossibilità di accedere ai mutui per una casa finalmente nostra. Allora, signor Antonio lei a che casta appartiene? Crede davvero che possiamo fare tutti come Soru? E poi chi le viene a riparare il cesso?
Probabilmente un laureato in Scienze della Comunicazione.
Continui a seguirci
Cordialmente
Working Class
p.s.
non si arrischi ad usare un gergo che non le appartiene. A parte il fatto che "Giurassico" era una parola in voga 15 anni fa, le ricordo che si scrive con la G, almeno in italiano.

martedì 30 gennaio 2007

Quel tipo di lavoro è JURASSICO

A proposito del tema che sta tenendo banco in questi giorni dal titolo "la precarietà non esiste" ecco a voi una interessante lettera da parte di uno dei nostri lettori.


Ho letto ( e l'avevo fatto anche in passato ) alcune vs pubblicazioni, bravi, complimenti, iniziano ad essere scritti senza errori grammaticali con un buon italiano, ma che noia......!!!!!!

Si che noia continuate a criticare, lamentarvi delle riforme della scuola, sul precariato, sulla disoccupazione, ma vi rendete conto che lo facevamo anche noi circa 30 anni fa?Vi garantisco che ciò che voi dite oggi nel 2007 noi lo dicevamo già 30 anni or sono, magari con altri canali comunicativi ( internet non c'era) , mi si può dire che continuate a dirlo perchè i problemi si ripetono all'infinito, senza soluzione di continuità, insomma senza speranza, ed io vi dico che voi avete assistito alla caduta del muro di Berlino, alla caduta di una serie di regimi , da quello Rumeno a quello Russo, avete visto nascere nuove tecnologie, impensabili trenta anni fa, avete vissuto l'unità europea monetaria avete cambiato totalmente il vs modo di giocare, di divertirvi di rapportarvi con il sesso opposto, insomma nella vs generazione è cambiato mille cose nel bene e nel male, ma mi viene spontanea una domanda : - vi siete accorti che è cambiato "qualcosa" anche nel mondo del lavoro??-

Quel tipo di lavoro a cui voi pensate, che magari vorreste e che spesso emerge dai vs discorsi è JURASSICO, sveglia !!

Il mondo del lavoro oggi offre tante possibilità che forse non riuscite a vedere e mai vedrete se non vi "staccate" da quegli stereotipi di cui sempre vi sento parlare. Soru, Google (e potrei fare altre mille citazioni) chi sono? Che cosa hanno fatto ?

Voi dovete illuminare quelle zone d'ombra che avete ancora sul mondo del lavoro, certo è che il lavoro esiste, può essere di grande qualità, altamente remunerativo e qualificativo, ma dovete cercarlo, anzi crearvelo , in modo diverso .

Ovvio che mi piacerebbe scrivere ancora parlare ancora con voi, e lo farò, anzi sono disposto se lo vorrete a darvi indirizzi professionali reali, tangibili interessanti, ovvero dimostrarvi che quanto ho detto è reale e alla vs portata ma adesso devo lasciarvi e lo faccio esprimendo la mia grande simpatia e rispetto di voi giovani che siete vittime non di voi stessi ma di noi genitori che non abbiamo il coraggio di dirvi :- ragazzi le cose sono cambiate, vorremmo aiutarvi ma non abbiamo il coraggio, gli strumenti,LA PREPARAZIONE per dirvi a chiare lettere che le "carte in tavola " sono cambiate e il gioco per LA STRAGRANDE MAGGIORANZA noi è sconosciuto,anzi forse ci sentiamo anche in colpa di avervi presentato un mondo diverso dal nostro, io no, il sistema spesso cambia e ce ne accorgiamo dopo molto tempo e prima che qualcuno impari " il gioco" per poi spiegarvelo il tempo passa , ma bisogna incominciare a dirvelo.Ed io mi assumo la responsabilità di avervelo detto.

Con affetto
Antonio

sabato 27 gennaio 2007

Scuola TRASformata

Riforma Moratti addio. La scuola volta nuovamente pagina.
Ma quante riforme ci saranno state negli ultimi anni? Ognuno cerca di restituire "dignità" alla scuola. Ma come devono sentirsi questi ragazzini che si trovano al centro di questi cambiamenti, tra 2 anni l'esame di maturità sarà così, no l'anno prossimo sarà cosà... poi arrivi in 5^ e l'esame è tutta un'altra cosa...
Esame in 5^ elementare, tolto.
Esame in 3^ media, chi lo sa?
Diploma, si ritorna alle commissioni miste e all'esame di idoneità o no?
La Finanziaria ha sottolineato l'obbligo della scuola fino a 16 anni.
Qui i ragazzi non hanno futuro, non sanno che scuola scegliere, e di certo queste continue modifiche non gli aiuteranno!
Questa riforma prevede che rimangano solo i seguenti Licei: Artistico, Classico, Linguistico, Musicale (?), Scientifico e di Scienze Umane (?).
Scompariranno invece quello Economico (!) e Tecnologico (!!!) e ad essi verrà affiancata "con pari dignità" un'area tecnico-professionale. Vale a dire?
Nasceranno poi i Poli tecnico professionali, "almeno uno in ogni provincia" (ma siamo sicuri???).
Ma il bello viene qui: le scuole pubbliche potranno essere finanziate da donazioni di privati. Cosa??? I nostri soldi vanno alla scuola privata; i tagli alla scuola pubblica sono destinati al bene degli istituti privati (a cui di certo non mancano soldi...) E io, per mandare mio figlio alla scuola pubblica, devo sperare che qualche buonanima faccia una donazione alla scuola??? Devo pagare tasse di iscrizione fuori di testa; pagare per farlo mangiare a una mensa che fa veramente schifo; pagare centinaia di € di libri ogni anno (specie a medie e superiori) che non apriranno nemmeno; libri che cambiano ogni anno, in modo da non poter passare tra fratelli o cugini. E questa è la scuola dell'OBBLIGO. Ma obbligo di che??? Obbligo di pagare. Punto.
E quando usciranno di lì, i diplomati, troveranno un lavoro?
O dovranno continuare a pagare 1600€ di tasse universitarie (senza contare i libri e l'alloggio per gli studenti fuori sede, o i biglietti di treno e bus per i pendolari), per non avere la certezza di un lavoro?
Perchè, invece di continuare a mettere le mani in una scuola pensando solo al presente, non si inizia a pensare al futuro di questi ragazzi? A modificare questo schifo di mondo del lavoro?

Giulya

mercoledì 24 gennaio 2007

Sezione audio. Avviso ai naviganti.

Come avrete notato è finalmente attiva la sezione audio del blog. Siamo dunque un Audioblog e siamo anche un feto di Webradio. Inutile dire che questo era il nostro obbiettivo. Limitiamoci a ringraziare tutti coloro che lo hanno reso possibile ( tuttta Working Class e Francesco Ciampi in particolare). Diamo anche qualche piccola istruzione per l'uso. La colonna che rimanda ai file audio per ora contiene esercitazioni, belle , brutte, insipide, salate. Avevamo detto fin dall'inizio che qui avreste trovato anche gli errori... Presto metteremo in podcast altro materiale, nonchè alcuni servizi di W.C. in concomitanza con il lancio mediatico del nostro blog.
Stiamo lavorando anche per rendere possibile il link ad un file audio per un determinatom post, in modo che sia più semplice capire cosa si va ad ascoltare. Buona radio a tutti.

LA PRECARIETA' NON ESISTE

Continuano ad arrivare testimonianze di vita precaria. Qualcuno pensa che ce le scriviamo da soli, ma non è così:proteggiamo l'anonimato dei nostri collaboratori. Queste persone sono fondamentali per il nostro blog, dato che lo diffondono in tutta Italia e ci aiutano a capire cosa significa lavorare oggi senza mediazioni retoriche o ideologiche. Ecco dunque una nuovo post da un pisano emigrato a Milano...

LA PRECARIETA' NON ESISTE

Mi chiamo Antonio e ho 23 anni.
Ma se vi faccio vedere il mio curriculum forse me ne dareste
trenta.
Perchè oltre ad aver studiato 4 anni all'università,
dopo essermi diplomato al liceo scientifico, ho lavorato
in quattro agenzie grafiche milanesi di cui una di fama
mondiale e ho collaborato con l'università di milano
Bicocca in qualità di web designer.
Per la mia giovane età la maggior parte di voi potrebbe
pensare che sono un raccomandato o un leccaculo,
altri che sono un talento. Delle tre valgono solo la prima e
la terza, solo che le mie raccomandazioni sono amicizie
familiari
mentre il talento è solo mio e inoltre, nei lavori che ho
svolto, il mio talento è rimasto inutilizzato e se non
fosse stato per me forse sarebbe già seccato.
La mentalità a milano per i lavori che riguardano il
cervello consiste nello sfruttamento a pieno delle idee che
ne escono. Il problema
è che a milano non esistono lavori dove c'è la
necessità di esprimere delle idee, il tutto è legato a
un fortissimo legame con quello che già
è stato fatto. E questo riguarda la grafica come tutto il
resto. E' una città molto più vecchia di quello che
pensate.
La motivazione è che i "capi" hanno un'età che va dai 50
in su, e molti di essi non sanno allegare dei file alle
mail. Altri sono dei patetici ultratrentenni
vestiti con i pantaloni slavati, le magliette bicolore con i
numeri sopra, e le scarpe da ginnastica basse. Lo scopo
primario della mia vita è diventato
quello di non assomigliare a loro in nessuna maniera, se mai
mi si presenterà l'occasione di contare qualcosa in tutto
questo scambio di monete.
Lo stipendio più alto che ho ricevuto sono state 350 euro
al mese. Di fronte a questa strepitosa offerta ho svolto il
mio lavoro in maniera del tutto parziale
causando la furia dei miei datori di lavoro. Loro del resto
non potevano che accontentarsi poichè era estate e non
avrebbero trovato nessuno per sostituirmi.
E ho continuatro così più o meno fino alla fine, tanto
il contratto non me l'avrebbero rinnovato lo stesso.
Una volta terminato il contratto (dicembre 2006),
nell'attesa che qualche altra conoscenza potesse darmi un
altro impiego, ho cercato di fare da solo.
Memore delle passate esperienza ho deciso di rivolgermi ad
agenzie interinali che avevano offerte per grafici. Mi
faccio 4 orribili fototessere
stampo dei curriculum e mi presento. E' passata quasi una
settimana e non ho saputo più niente, evidentemente hanno
annusato il mio animo ribelle
e non vogliono fare brutta figura. Per fortuna quando sono
tornato da pisa a milano ho preso il treno delle 5.22 che
non ferma a milano centrale bensì in una stazione
secondaria che è Lambrate.
Fresco di ritorno e con l'intento di trovarmi un lavoro
scorgo su un palo della luce appena fuori dalla stazione un
volantino tipo quelli che appendono gli studenti
per cercare dei compagni di casa. Solo che c'era scritto "
CERCHI LAVORO?"(cazzo se lo cerco!), così stacco il numero
lo infilo nella giacca e vado a casa.
Quel foglietto il giorno dopo l'ho anche perso, per cui sono
duvuto tornare alla stazione sperando che i numeri non
fossero definitivamente staccati.
Ho fatto diverse chiamate senza che nessuno rispondesse, ma
nel pomeriggio qualcuno mi ha risposto e ho fissato un
appuntamento per la sera stessa alle 8.
Si trattava di volantinaggio, la paga 5 euro l'ora per tre
ore al giorno dalle 9 alle 12. Un lavoro che mi permette di
guadagnare circa trecento euro mensili ma senza avere la
spesa del cibo giornaliero.
A Gennaio mi arrangerò così godendomi i pomeriggi liberi
ed i week end.
Non è affatto male, posso guardarmi in torno con tutta
tranquillità, mandare curriculum, e sfamare il mio
cervello con foto, filmati e lavori di grafica senza dover
tenere di conto a nessuno.
Ho in progetto di lasciare l'italia entro settembre.

martedì 23 gennaio 2007

SCARICARE - Cosa cambierà?

Ecco a voi il testo che il nostro collega Federico Burgalassi ha inviato a noi della redazione. Molto interessante e d'attualità... Buona lettura! E grazie Federico!
Cambierà qualcosa?
Come penso sappiate pochi giorni fa la Cassazione ha emesso una sentenza storica: scaricare e condividere file da internet è legale a patto di non avere fini a scopo di lucro.
Questo potrebbe portare un cambiamento epocale nello sviluppo dell’utilizzo della grande rete, dando nuova linfa vitale anche a sistemi paralleli di file sharing come appunto le Web radio ( bisogna comunque dire che in Italia una sentenza della Cassazione non diventa legge come in America ).

Da Wikipedia:
RIAA e la crociata contro la pirateria
Nel
2001, i discografici americani,rappresentati dal RIAA (l’equivalente americana dell’italiana S.C.F.), che da tempo perseguivano il file sharing o meglio, il sistema di scambio-file come ad esempio Napster, imposero a tutte le web-radio il pagamento di royalties per la musica da loro trasmessa. Il RIAA, nella sua nuova crociata, poteva contare sull'appoggio dell'Ufficio americano del copyright che emise un parere formale secondo cui le emittenti web non sono esenti dal pagamento dei diritti d'autore quando trasmettono musica via Internet.
Altri preziosi alleati per la RIAA, in questa battaglia, furono le net-companies che aspettavano di poter far decollare i propri business su Internet non appena fosse cessata la distribuzione o lo scambio di musica on-line, che ancora oggi avviene in modo per lo più illegale o incontrollato. Ovvio che per le Web Radio americane dell’epoca si trattò di un duro colpo, ma la storia certamente non si fermò in quel quasi lontano 2001, anzi, quasi come le nostre emittenti libere degli anni '70, anche in America si assistette ad un dimezzamento delle emittenti. In ogni caso, nel 2003, a Londra, venne stipulato un nuovo accordo che prevedeva una licenza unica per poter trasmettere musica in streaming. L'accordo, si pensava, ponesse fine ad anni di incertezze riguardo lo status giuridico delle radio internet e avrebbe dovuto rendere più trasparenti i rapporti tra queste ultime e i detentori dei diritti di proprietà intellettuale.

Questo accadeva nei soliti tempi e nella stessa misura anche in Europa e nella nostra Italia.

E’ stato poi cercato un palliativo che limitasse le perdite dovute all’utilizzo illegale delle web radio:

Il nuovo mercato legale
I discografici, che vollero l'accordo con RIAA, hanno sottolineato come le attività di web casting rappresentino un settore economico emergente che contribuisca allo sviluppo del business sul nuovo medium. "Questa - dichiarava a proposito della licenza unica Jay Berman, presidente e amministratore delegato dell'associazione internazionale del settore IFPI - è un'altra pietra miliare nello sviluppo dei servizi di musica su internet. Nel passato, ottenere licenze per la trasmissione multiterritoriale su Internet, per esempio in Europa, era difficile e richiedeva molto tempo. Era inoltre importante, per le società di collecting nazionali, strutturare un sistema che rimuovesse questi ostacoli".
Tutto questo, naturalmente, entusiasmava i discografici da lungo tempo a caccia di nuovi modelli di business che potessero rivelarsi vincenti nell'era digitale, un'era che ha fin qui visto crescere in modo straordinario la condivisione, senza controllo, di musica e altri contenuti tra milioni di utenti internet e, solo negli ultimi tempi, un mercato legale del download e dello streaming. Da questo si può iniziare a intuire e perché no, anche sospettare, che la licenza unica sia stata voluta anche per trovare rimedio al download illegale da parte di utenti sconosciuti nei confronti dei discografici e di conseguenza la web radio è stata presa di mira come buon mezzo per rimediare a danni causati da terzi,e non certo dagli editori del web la cui unica colpa è stata quella di avere una passione infinita per il mezzo di comunicazione “radio” e le nuove tecnologie

Possiamo ora iniziare a sperare che la sentenza porti a nuove modifiche in ambito legale all’utilizzo di internet cosicché le nostre tasche vuote possano diventare comunque utili. Anche perché realizzare e mantenere una web radio ha costi molto limitati:

Per creare una web radio basta avere a disposizione un buon PC, una normale
scheda audio, qualche centinaio di files MP3, scaricare e installare il poco software necessario gratuitamente reperibile, dotarsi di un microfono e una cuffietta. Il tutto in pochissimo tempo e praticamente senza nessuna spesa. Per le radio già affermate, ovviamente, l’on-line rappresenta un buon canale per la diffusione dei programmi da affiancare all’etere.
A prima vista i due mezzi si presentano con delle caratteristiche per certi versi antitetiche. La differenza fondamentale riguarda in primo luogo il grado di copertura
dell’utenza, cioè il numero di utilizzatori e fruitori, indubbiamente (almeno in questa fase) molto maggiore per la radio tradizionale. Ma questo, fortunatamente, vale solo su scala geograficamente limitata. Estendendo il discorso su scala planetaria, la presenza in rete assicura un allargamento della possibile fascia d’utenza che, teoricamente, si estende a tutto il mondo connesso. Così, un programma radiofonico in lingua italiana, grazie ad Internet, può facilmente riuscire a superare i limiti geografici ed essere ascoltato (con i soliti limiti della comprensione della lingua) da utenti sparsi praticamente in tutto il mondo .
La SIAE concede, per quello che è di sua competenza, cioè l'intermediazione dei diritti d'autore, una sorta di "licenza" alle persone fisiche che intendono aprire una Web radio Personale, non per scopi di commercio con un versamento molto contenuto (attualmente 250 euro), mentre molto più alto è l'esborso per scopi commerciali.
Accordi analoghi sono previsti anche da SCF (l'associazione dei produttori fonografici)
L'associazionismo tra Web radio
In questo quadro confuso dal punto di vista del quadro legislativo e nello stesso tempo di rapida evoluzione tecnica le Web radio hanno trovato un momento unificante in forme associazionistiche. Oltre alla specifica e già menzionata W.R.A, l'Associazoione Aeranti Corallo rvidenzia che tra i propri iscritti vi sono 10 realtà di radiotelevisine via internet. A livello internazionale, su spinta soprattutto dei paesi francofoni si è realizzata la European Thematic Channels association (ETCa).

Federico Burgalassi

San Precario sembra finalmente stabilizzato: ecco la Nuova SCALETTA DEFINITIVA

Finalmente, dopo la correzione di qualche errore, la trasmissione è stata registrata ed è pronta per venerdì... Di conseguenza ecco la nuova scaletta, più spazio alle notizie e ai dati, più schede, più informazione, una struttura più articolata e movimentata, con temi che ricorrono e si intersecano, introdotti dai simboli:
* (preghiera e vita di San Precario),
§ (interviste della rubrica "Storie di vite precarie"),
° (schede dati e informative),
# (registrazioni di manifestazioni: slogan, interviste,...),
@ (G&G, le nostre conclusioni).


SCALETTA:

* Preghiera
* Introduzione del Santo
* Vita del Santo: studente à fugge di casa
§ Luca: scuola/lavoro à fine del liceo/primi lavori
° Dati: scuola/lavoro
§ Luciana: scuola/lavoro à diploma/contratti a termine
° Dati: Manifestazioni di Roma e Milano
# Manifestazione à grida: “vergogna”
* Vita: visita al villaggio di Silvidoro à incontra i manifestanti
# Manifestazione à intervista a una ragazza
° Dati: differenza Francia/Italia à Co.co.co. in Italia
# Manifestazione à grida contro Co.co.co.
° Dati: differenza Francia/Italia à associazioni minoritarie
* Vita: lavori instabili à no garanzie
§ Luca à problemi à no garanzie
§ Luciana à problemi à no garanzie
# Manifestazione à grida: “vogliamo solo un contratto”
° La comparsa di Serpica naro à sfilata a Milano
° Chi è San Precario?
* Vita: impiego in un fast-food
* Raffigurazioni del Santo
§ Luciana à consiglio: adattatevi al mondo del lavoro
§ CONCLUSIONI di AWC
@ Manifestazione à l’arrotino Precario


Giulia & Giulya

lunedì 22 gennaio 2007

"Il lavoro visto dai media" (scaletta)

Direttamente dal gruppo di Bertucci, Falsini, Ferraro,Giovannetti e Palla vi presentiamo la scaletta della trasmissione che avrà il compito di spiegare l'intricato rapporto che negli ultimi anni si instaurato tra "lavoro" e "televisione".

-“Collage” di brani audio prelevati dal Web: la puntata si apre con circa un minuto e mezzo di brani audio di trasmissioni televisive inerenti il tema del lavoro. I brani sono stati scaricati dagli archivi online di Rai e Mediaset.

-Presentazione del tema in questione: i media oggi presentano il tema del lavoro come semplice terreno di contrapposizione ideologica e di lotta politica tra i due poli, senza riuscire ad affrontare una discussione seria e a 360’ sui reali problemi del mondo lavorativo.

-INTERVISTA 1: intervista al Prof. Adriano Fabris, Ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa, dove insegna anche Filosofia della religione e Etica della Comunicazione. È altresì direttore del Master in Comunicazione Pubblica e Politica dell’Università di Pisa e del Centro Interdisciplinare di Ricerche sulla Comunicazione. Analisi del processo comunicativo cha ha portato a confondere flessibilità con precarietà. Analisi del modo in cui i media affrontano il tema del lavoro (prevalenza dei talk-show, necessità mediatica di una forte contrapposizione politico-ideologica per far scaturire discussioni “urlate” che portino audience).
Commento della voce narrante ai temi scaturiti dalla prima intervista: la flessibilità non è da confondere con la precarietà e non è neanche una conseguenza necessaria. L’uguaglianza flessibilità = precarietà è la derivazione di un preciso approccio politico nel modo di affrontare il tema lavoro. I media tendono a rappresentare nei talk-show una forte contrapposizione simil-ideologica perché ciò che porta audience sono le discussioni che sfociano nei litigi e nelle offese e non le analisi oggettive su un argomento così complesso.

-“Raccordo” tra la prima e la seconda intervista: come riesce la trasmissione Report a svolgere un efficace giornalismo d’informazione?

-INTERVISTA 2: intervista a Giuliano Marrucci, giornalista di Report, trasmissione televisiva di RaiDue. Analisi di come un attento giornalismo di informazione può affrontare un argomento in modo “oggettivo” senza partire da pregiudizi ideologici. Racconto dell’esperienza della trasmissione e del suo modo alternativo di fare informazione.

-Commento alla seconda intervista. L’esempio di Report è alternativo rispetto al modello classico dei telegiornali o talk-show stile Porta a Porta: infatti vengono affrontati argomenti precisi e delimitati cercando di svolgere un’analisi dettagliata e documentata.

-Conclusione.

domenica 21 gennaio 2007

Web Radio

Qui c'è da fare una premessa. Come sapete chiunque può pubblicare su W.C. purchè invii una mail firmata (anche chiedendo di restare anonimo per il resto del mondo) alla mail aworkingclass@gmail.com. Esiste già una forma di redazione indicata nella colonnina dei collaboratori. Working Class è un'identità multipla mentre gli altri, chi più , chi molto meno, collaborano al blog. Quando ho visto arrivare questo testo scritto praticamente un giorno dopo averlo chiesto alla persona in questione, ho pensato che non possiamo considerare F.C. un redattore esterno. Quindi, nella nostra maestà, lo ficchiamo subito nella colonnina, visto che è il terzo post tecnico che scrive. Sia a lezione che nei colloqui privati abbiamo parlato molto della web radio. la sequenza proposta dall'insegnante è
1) Working Class( come nucleo e prima trasmissione da trasmettere in podcast)
2) Web Radio ( da lanciare attraverso una suite freeware come Soma che mi dicono sia una sola, ma è un freeware)
3) eventualmente associare alla web radio una'antenna di portata minima.
Il bando di Radio 24 sembra accelerare le cose. Avete visto le foto della web radio dell'università di Milano? Sala regia, microfoni, mixer. Cazzo quelli hanno già tutto. Il nostro problema è che non possiamo muoverci senza un intervento economico dell'università di Pisa. Lo avremo? Dipende anche da quanto romperete le scatole. Mi avrete? Dipende da quanto vi è piaciuto il mio lavoro. Insomma ecco a voi, web radio di Francesco Ciampi.
Working Class


WEB-RADIO ?



Il nome è abbastanza eloquente, nel senso che si capisce che è un tipo di radio che viene trasmessa dal web. Negli ultimi anni, grazie alla diffusione della banda larga e delle connessioni internet iperveloci, sono comparse, come i pioppini nel giardino di casa mia, migliaia di web-radio. Negli anni a venire probabilmente il fenomeno sarà ancora in crescita, sperando anche nella diffusione della banda larga a costi accessibili su telefoni cellulari.

A qualche migliaio di chilometri di distanza, un certo “Steve Jobs” (il papà della Apple) ha capito tutto questo prima di noi immettendo sul mercato americano il primo telefono cellulare dell’azienda californiana: si può navigare su internet, ascoltare mp3 con itunes, scaricare musica, filmati, podcast e ascoltare web-radio… ah, dimenticavo… si può anche telefonare! Comunque… compagnie telefoniche permettendo, presto questo sarà possibile anche in Italia.

Fino ad oggi, i grandi produttori della telefonia hanno provato a mettere dentro ad un telefono le cose più inutili, TV e Internet su un display da 1,5”, Videochiamate (quante volte avete videochiamato qualcuno?) fotocamere da 1 Mpx (lo standard delle fotocam digitali è 6 Mpx), dimenticandosi pero’ che una delle cose piu’ semplici che puo’ fare una persona mentre guida, lavora, corre, mangia, studia è ascoltare musica!

Quindi, in seguito a questa divagazione, torniamo al nostro discorso: la web-radio è uno strumento di comunicazione in forte crescita, non ha il limite territoriale di trasmissione delle radio fm (Radio 105 in Francia non si sente!) e si può ascoltare da ogni angolo del mondo.

Una web-radio la può fare chiunque abbia un Pc, un microfono, una connessione internet e soprattutto qualcosa da dire o da suonare. Ovviamente si trasmette in diretta (a differenza del pocast), e per ascoltarla, invece di sintonizzarsi sulla frequenza della radio, si accende il pc e si va su un sito web. L’unica nota negativa è il numero massimo di ascoltatori possibili, cioè il numero massimo di utenti collegati in un determinato momento alla web-radio. Se utilizzate la vostra connessione Adsl (con un 56k non provateci nemmeno…) probabilmente avrete al max 4-5 ascoltatori, ma fortunatamente alcuni provider risolvono questo problema mettendo a disposizione servizi di streaming per web-radio, con un numero max garantito di ascoltatori in contemporanea e un canone mensile da pagare (questo servizio mi sembra uno dei più convenienti - lewebradio.net ).


A questo punto, riusciamo a capire meglio l’importanza del podcast, che nella maggior parte dei casi è di supporto ad una web-radio, ed è utilizzato sia per pubblicare le trasmissioni sul sito web della radio stessa ed essere raggiungibile attraverso i software aggregatori (vedi il post “Domanda retorica: cosa e’ un podcast” pubblicato a Dicembre 2006), sia per permettere di ascoltare le trasmissioni agli utenti che per qualche motivo non possono farlo durante la diretta.


Infine non dimentichiamoci della Siae (www.siae.it), che mette lo zampino anche nelle web-radio, quindi se non vogliamo pagare un bel pò di soldini all’anno di tasse o rischiare qualche denuncia, ci conviene mettere musica esente da diritti d’autore o non mettere musica.



Ecco un elenco di tutto il necessario per la realizzazione di una web-radio:


  • Computer con almeno un ingresso per un microfono esterno
  • Microfono da tavolo (a partire da 10€ )
  • Software per la gestione della webradio (Sam Broadcaster e’ ottimo e costa 150€ - link al sito - In rete sono reperibili anche software meno professionali ma free, e per cominciare vanno più che bene)
  • Connessione Internet a banda larga (Adsl, Fibre ottiche, Sat)
  • Servizio di streaming per web-radio ( lewebradio.net)

Il fascino della radio in diretta… penso che sia una cosa bellissima. Parlare e mettere musica, sapendo che c’è qualcuno che ti sta ascoltando: magari solo due o tre persone.

Ma va bene così! Per raggiungere un obiettivo, ci deve essere sempre un punto di partenza.


Francesco Ciampi





I had a dream

Cominciamo con qualcosa di leggero. La nostra redazione esterna di Firenze ( stagisti a 100 euro al mese) ci invia questo testo:

Stamattina

Ore 07.50. La sveglia suona… “ mmmmmm, è ancora presto, l’orologio va avanti, altri 5 minuti, poi mi alzo, giuro…”

Ore 08.00. La sveglia suona di nuovo… “cazzo ho detto altri 5 minuti, ho sonno: voglio dormire”

Richiudo gli occhi pensando che mi sarei svegliato infastidito e rassegnato alle 08.20 come al solito, giusto in tempo per pensare all’ufficio, farsi venire i sensi di colpa, fare tutte le cose di fretta ed arrivare al lavoro col fiatone. Oggi però, è successo qualcosa di diverso. Solitamente quando ci si riaddormenta la mattina appena frastornanti dal risveglio, si riprende il sogno fatto la notte precedente, peggiorandolo incredibilmente. Siete li, sul punto di concludere con la gnocca di turno, quando uno stramaledetto rumore vi sveglia e riabbassando le palpebre vi ritrovate a cena con vostra nonna, o magari da solo, in ogni caso con il conto da pagare. Stamattina invece il mio sonno è ricominciato ex novo, precisamene dal giugno 2008. Finale degli europei. Ancora Italia vs Francia. Si comincia con un pesantissimo uno a zero per loro. Poco dopo il pareggio, infine la tragedia: 3-1 per la Francia con pochi minuti allo scadere. Non so per quale motivo mi allontano dal televisore. Tornato in stanza mia sorella mi urla che abbiamo segnato due reti e che sta succedendo l’impossibile. Mi incollo allo schermo. Rimpallo a centrocampo al 90. la palla finisce sui piedi di Totti che fottendosene del regolamento Fifa ha le maniche rovesciate e tirate su sino alle spalle, come il Mark Lenders dei tempi migliori ( perdonatemi se ho scritto male il nome). Bordata dai 30 metri, palo, rete; 4-3. sono gia aggrappato al soffitto quando l’arbitro annulla tutto. Lo stadio è l’inferno, il resto del mondo anche: endorfina come se piovesse. Un raggio di sole mi bussa forte sugli occhi.

Ore 08.50 panico. Faccio il minimo indispensabile per rendermi presentabile. Esco dopo 5 minuti, ma stranamente il mio passo è lento. Sorrido.

Arrivo in ufficio e naturalmente sono tutti al loro posto tranne me. Questa volta non so cosa cazzo inventarmi. La sveglia si è rotta, io mi sono rotto, al posto dello zucchero ho messo il sale nel caffé e ho vomitato per mezz’ora. Vacillo. Magari l’attacco frontale funzionerebbe: “ vergognarmi io!? Vergognatevi voi massa di nazisti, affama modelle, cocainomani del cazzo!”. No, non funzionerebbe. Nazismo a parte, le altre due cose.... Sono alle strette, non resta che confessare: “scusate il ritardo, perdonate la mia negligenza, abbiate pietà della mia noncuranza, ma… stavo sognando”.

Dedicato a tutti coloro che ogni mattina rischiano il lavoro per quei meravigliosi altri 5 minuti di puro incanto.

Lettera Firmata Firenze

Servizio:personale desiderato alla cassa 5

Non parliamo di cassiere ma di esame.
Piccola storia edificante, senza fare nomi. Uno dei gruppi più attivi del nostro radio-blog-corso, ha finito il servizio in premontaggio in tempo per tenere l'esame la settimana prossima.
C'è stato un Working Meeting tra docente e gruppo. Il docente ha ascoltato il lavoro è si è accorto che mostrava degli inattesi peroblemi strutturali. In sostanza il MATERIALE ERA MESSO SU TIPO TRASMISSIONE E NON TIPO SERVIZIO. Cosa farà il gruppo? riediterà tutto in due giorni oppure rifarà il servizio da capo? IO non lo so e comunque non voglio rendere il gruppo identificabile, anche se lo sapessi me lo terrei per me. Il concetto è un'altro, capetoste: meglio lavorarci di più e far sentire il lavoro al prof che andare all'esame per scoprire magari di doverci ritornare.Chiaro? Questo è un consiglio da amico. Date l'esame a Febbraio se non siete sicurissimi del vostro lavoro. Nel frattempo continuate ad intervenire su queste pagine che sono una finestra di dialogo permanente tra NOI E NOI.
Aspettando che la sezione podcast sia messa a punto ( sbrigati C!) cominciamo ad aprirci all'esterno con una serie di testimonianze sul lavoro che ci arrivano da ogni parte d'Italiae da ogni sorta di lavoratore. Vedi prossimo Post

giovedì 18 gennaio 2007

Cercare lavoro su internet

Scaletta progetto portali offerta lavoro

  1. Breve introduzione sul tema della ricerca di lavoro su internet:accenno portali pubblici (delle province italiane) e dei principali portali privati;

  1. Fonte google per trovare l’elenco dei principali portali privati che offrono lavoro direttamente tramite internet e analisi strutturale di alcuni di essi;

  1. Analisi: - immissione dati utenti richiedente lavoro(Quali dati sono richiesti?);

- area riservata all’aziende;

- tipologie di offerte di lavoro e meccanismi di contatto tra il portale e

l’utente(e-mail);

  1. Inscrizione a un portale per vedere come avviene il contatto e se le offerte proposte

coincidono realmente con le richieste (Giornalismo = rappresentanza?);

  1. Se possibile ci piacerebbe metterci in contatto con un portavoce dei portali per sapere come avviene il contatto da parte delle aziende e in generale come il sito fa da tramite tra utente e azienda.

  1. Classifica dei lavori più strani proposti dai portali

Lorenzo Bargellini

Rachele Giannessi

Studenti-lavoratori. Un ossimoro?



SCALETTA SU GLI STUDENTI LAVORATORI

(ex gruppo di Meschini: Simi Melissa, Lazzarini Serena, Seggiolini Irene, Picerni Viviana, Papeschi Michela, Massoni Laura)

1) INTRODUZIONE circa 1m 20s

- Dati e percentuali su gli studenti lavoratori:

  • Budget di spesa
  • Lavoro a contratto/ lavoro a nero
  • Principali lavori svolti

2)INTERVISTE circa 6m

-Prima intervista a uno studente che lavora a nero, le domande principali sono:

  • Qual è il motivo per cui hai deciso di lavorare?
  • Che lavoro svolgi?
  • Lavori occasionalmente o fisso a tempo pieno?
  • E’ stata una tua scelta lavorare a nero?
  • Quello che guadagni è sufficiente per le tue spese?
  • Riesci lo stesso a rimanere in pari con gli studi, lavorando? (altre domande saranno aggiunte al momento dell’intervista in base alle risposte che ci verranno date)


- Seconda intervista a uno studente che lavora a contratto, le domande principali sono:


  • Qual è il motivo per cui hai deciso di lavorare e che lavoro svolgi?
  • Lavorando a contratto hai delle agevolazioni in campo universitario?
  • Quello che guadagni è sufficiente per le tue spese?
  • Riesci lo stesso a rimanere in pari con gli studi, lavorando? (altre domande saranno aggiunte al momento dell’intervista in base alle risposte che ci verranno date)


3)CONCLUSIONE circa 1m 30s

- Analisi finale dei pro e dei contro della situazione di uno studente lavoratore.


Totale del servizio circa 8m 50s

Scaletta Definitiva SAN PRECARIO

Buongiorno a tutti! Ecco finalmente la scaletta definitiva del gruppo più Precario! Purtroppo ci siamo dovute adattere al materiale disponibile, senza contare sull'appoggio dell'Associazione "San Precario".

APERTURA :
* Lettura della preghiera del movimento di San Precario (con sottofondo "ecclesiastico");
* Introduzione della vita del Santo patrono dei precari e dell'Associazione di S.Precario.

SCHEDA : “Il precariato, i suoi numeri, le sue cause e le sue conseguenze”:
Rielaborazione e sintesi di dati ISTAT riguardanti il precariato nel 2006, con relativa introduzione alle sue cause e conseguenze sulla società;

RUBRICA : interviste: "Storie di vite precarie”:
Solo la vita di tutti i giorni è in grado di spiegarci il fenomeno del precariato; abbiamo deciso quindi di affrontare questo delicato tema attraverso due racconti di vita di persone precarie. Interviste a due precari:
- il giovane Luca, 21 anni, “saltimbanco del lavoro”;
- ragazza precaria anonima, perennemente “di 3 mesi in 3 mesi” presso un Ente Comunale.

DOMANDE LAMPO : “Quanto sai del precariato?”:
Interviste per strada al pubblico, per soddisfare la nostra necessità di conoscere il pensiero delle persone che vivono il lavoro: “Conosci San Precario?”, “Conosci persone precarie?”, “Cosa possiamo fare per migliorare il mondo del lavoro?”… Queste e molte altre domande per uno spaccato sull’Italia che… lavora? ...

CONCLUSIONI.

mercoledì 17 gennaio 2007

Progetto "Unyonair"

Postiamo un commento che merita sicuramente un'attenzione particolare.
"Oggi, sul sito (http://www.ilsole24ore.com/st/unyonair/index.htmlradio24)ho letto il bando e la domanda di adesione di UNYonAIR e ci sono un paio di cose importanti da tenere presenti.
1)Il comitato di selezione inviduerà le Università da ammettere al progetto "Unyonair" anche sulla base dei seguenti criteri: ordine di arrivo delle adesioni, completezza delle stesse, localizzazione territoriale delle Università, facoltà coinvolte...
2)Le Università che saranno scelte dovranno versare 1.000 euro e dovranno comprare attrezzature e allestire da qualche parte nell'ateneo un locale da adibire a radio (secondo me 3000/4000 Euro)
La domanda ovviamente deve essere firmata dal rettore in persona o da qualcuno che ha il potere di impegnare l'università nei "confronti di terzi" (in pratica qualcuno che autorizzi a togliere un pò di soldini dal salvadanaio di terracotta dell'università)Detto ciòMi sembra che non ci sia tempo da perdere, visto che si tiene conto anche di chi, consegna prima "il tutto", quindi cerchiamo di buttare giù un progetto (compresi preventivi per le attrezzature, e di questo posso occuparmene io...) da presentare a una qualche autorità della nostra Uni. Non so voi, ma secondo me (sempre che non sia tutto un pacco e siano già stati assegnati tutti i posti disponibili...) vale la pena provare a partecipare a questa iniziativa. Sono sicuro che molti di voi la pensano come me."
da France

lunedì 15 gennaio 2007

Comunicazione ufficiale sull'esame

Questo post riguarda solo gli studenti della Working Class. Mi dispiace farla, perchè contraddice il nuovo intento di fare un blog per tutti, con collaboratori esterni provenienti magari da città lontane.Ma siamo pur sempre il blog pirata di un corso universitario.
Il bilancio del corso è senza dubbio positivo, considerando che per me era il primo e che da ottobre a febbraio avremo portato a termine un progetto che avrebbe richiesto almeno un'anno.
Che vuole questo? vi chiederete. Voglio ribadire in modo ufficiale e pubblico quello che tutti sapete, perchè vi ho mandato una mail.
A dispetto dei rapporti assolutamente informali che abbiamo stabilito, e forse proprio per questo, ci sono dei doveri legati all'esame. Vi avevo chiesto di mandarmi una mail, entro la fine della settimana scorsa, con l'organico definitivo dei gruppi, le mansioni di ciascuno ( dove possibile) elo stato dei lavori sul servizio.
Siccome non tutti i gruppi lo hanno fatto, ho pensato di ribadire la richiesta in questa sede , per l'ultima volta.
Gruppi scomparsi, gruppi scoppiati, gruppi in difficoltà: fatevi sentire.
Entro pochi giorni questo sito diventerà adulto, cominciando a pubblicare le vostre inchieste, ma c'è ancora chi non mi ha mandato la scaletta. Avete ancora questa settimana di tempo per mandarmi questa mail , dopodichè sarete depennati dall'elenco dei frequentanti.
Volevo ricordarvi che, se siete molto indietro con il lavoro, potete consegnare anche il lavoro per la sessione estiva rimanendo frequentanti. Non sono certo di questa possibilità, che c'era quando ero studente io, ma potete sempre informarvi presso il corso di laurea.
A questo punto mi sembra di aver fatto tutto il possibile per aiutarvi. La disponibilità non vi è mai mancata. Come diceva il Cianfrosti: mo' sò 'cca..i vostri!

domenica 14 gennaio 2007

Il pirata decotto colpisce ancora

Pannella è alto quasi due metri, se lo vedi dal vivo è un'omone impressionante. E' egocentrico, porta giacche blu elettrico con le spalline che lo rendono somigliante ad un Concorde, proprio come il personaggio di quel libro famoso.
Pannella è anche rincoglionito, per sua stessa ammissione. Durante periodi di insonnia depressiva mi sono fatto cullare dalla sua voce catarrosa su radioradicale ( www.radioradicale.it) perchè la tristezza mi impedisce di ascoltare la musica e perchè le parole, sempre, ti riportano alle favole della buonanotte, quando eravamo lunghi come il membro di rocco siffredi e volevamo solo latte e carezze. Nasce da qui la mia passione per la radio parlata, ne abbiamo discusso anche a lezione.
Pannella ha un numero imprecisato di Bypass , credo più di dieci, e forse ho preso da lui la tendenza a divagare quando scrivo. Solo che i miei incisi tornano a casa, i suoi si perdono nella nebbia dei ragionamenti. Apre una parentesi, poi un'altra dentro la prima, fino a farti dimenticare completamente la reggente a favore della subordinata( parlo di grammatica gente,non di principi e schiavi). Perchè scriviamo di Pannella? Perchè l'altro ieri si è praticamente autoinvitato all'incontro della maggioranza di governo alla Reggia di Caserta, blindatissimo per i giornalisti. Poi Giacinto detto Marco ha preso un cellulare di ultima genrazione e, come se niente fosse, l'ha lasciato acceso e aperto sul tavolo. Immaginate Prodi che nota il telefono aperto e lo vorrebbe dire (Marco spegnilo, senno finisci tutto il credito e ti si scarica la pila), però sta zitto perchè è un uomo discreto. Dopo un po' invece, un portaborse viene a sussurrare all'orecchio del Mortadella:" Presidente, siamo in diretta su Radio Radicale!" Apriti cielo. Scambio di insulti, di accuse. Interviene Di Pietro e Pannella lo zittisce: "Pensa ai tuoi parlamentari passati al centrodestra." e intanto si assume la responsabilità di quella radio pirata infiltrata nella riunione "segreta" alla quale lui stesso prendeva parte. Anche questa è radio. Radio fatta con tecnologie nuove ed economiche come quelle che usiamo noi. Una possibilità tra le tante, anche se Pannella sarà perquisito la prossima volta. Il significato di quel gesto significa " prendo la politica vera, la sottraggo alle stanze gelide e affrescate di Caserta e la restituisco ai cittadini attraverso la radio". La politica vera è quella dove ci si guarda in faccia e ci si dice quello che si pensa sul serio, cosa che non viene fatta abitualmente altrimenti non ci sarebbero plotoni di giornalisti che interpretano segnali fra le righe. Intendiamoci, forse è anche giusto così. Forse ogni tanto è necessario confabulare senza pesare le parole per la dichiarazione quotidiana al tg1. Pannella si è comportato da sconsiderato pirata radiofonico e per questo gli mandiamo tutta la nostra simpatia. Tanto più che questo gesto è stato compiuto da un uomo di 76 anni che non riersce ad usare neanche il T9 negli SMS, ma ha sempre intuito l'importanza di Internet per la dcemocrazia. Ora aggiungerei un disegno di Giacinto vestito da pirata ma NON HO TEMPO. Commentare, Raus!

giovedì 11 gennaio 2007

Relazione sul tirocinio

Questo blog è anche uno strumento didattico e perciò abbiamo deciso di utilizzarlo per la stesura della relazione sul tirocinio che alcuni di noi hanno effettuato all'nterno di questo corso. La missione primaria del documento è quella di offrire uno spunto per la creazione di una radio di ateneo.
Qui di seguito riportiamo la scaletta che riassume i contenuti della relazione, affinche ognuno di noi ne sviluppi una parte attraverso i commenti; la stesura finale sarà la sintesi del contribuito di ciascuno studente.

Scaletta :

  • Esperienza del corso
  • Assenza di mezzi : da "problema" ad "occasione"
  • Gruppo di persone interessate a una radio di ateneo (sulla base di Siena)
  • Con maggiori mezzi di partenza sarebbe stato possibile fare più cose, ampliare la creatività , dando voce a chi solitamente non ce l'ha
  • impossibilità di stilare un preventivo dei costi per le attrezzature utili alla radio futura (server, computer,wi-max ...)

mercoledì 10 gennaio 2007

Emigranti Express

Tornando a parlare di lavoro, vorrei segnalarvi "emigranti express". SI tratta di una specie di mocumentary radiofonico in quindici puntate. Questo treno immaginario ferma ogni giorno in una stazione, vera, dell'emigrazione italiana:Svizzera, Belgio, Germania. La vicenda è narrata da Beppe Barra ed è disponibile in podcast sul sito di Radiodue, che l'ha trasmessa durante le vacanze di Natale. In realtà non sono riuscito a scaricarmelo,non so se per colpa mia o per volontà degli autori. Però sono riuscito ad ascoltarla.
Considerazioni. l'idea è di ritornare a quando eravamo noi ad andare in giro per il mondo a fare i lavori che gli altri schifavano, come i minatori nelle voragini di Marcinelle, in Belgio, dove si moriva come mosche a novembre. Cosa un po' meno nota è che noi continuiamo ad emigrare, e dico noi come Italiani. Emigrano ricercatori e artisti, emigrano operai da Lecce, Bagnara Calabra, Sciacca, per andare a fare i lavori "da marrocchini" nell fabbrichette del triveneto, quelle che c sono ancora dopo la delocalizazione. Nel 2007 ci scopriamo ancora emigranti. Ora non mettetevi a piangere, perchè chist'o ppaese ddo sssole, ed il post ricorda alcuni passaggi del librocuore. E' solo un dato di fatto. Ne tengano conto gli autori del nostro servizio sull'immigrazione e ne tengano conto i giornalisti che si ostinano ad incolpare gli stranieri di qualsiasi nefandezza per scoprire poi che l'assassino è il maggiorndomo, pardon, il vicino di casa.

Cellulare e I-pod, ovvero:il veggente con gli occhi pieni di spinaci

Signori, signorine, allievi, docenti e lavoratori.
Ogni tanto abbiamo bisogno di conferme. I post teorici di questo blog sono magari un po' noiosi, ma azzeccano le previsioni. Nel pappiè del 6 dicembre, intitolato "I due volti della Radio" scrivevamo che l'I-Pod si sarebbe ibridato con il cellulare perchè tutti e due sono estensioni della persona( beh , era un po' più omplicato di così). Riguardo alla radio, ho definito i nuovi palinsesti " esistenziali". Invito a rileggerlo o a leggerlo per la prima volta, perchè non è stato molto seguito. Sui giornali di oggi c'è la conferma: Steve Jobs, il genio che ha fondato la Apple, annuncia al mondo la nascita del Pod-cellulare-internet .E' legittimo pensare che entro poco tempo questo diventi il nuovo standard tecnologico. Per chi si occupa di radio ci sono risvolti incredibili. Se L'I-Pod viene usato da un certo tipo di persona ( cultura medioalta, urbanizzata, benestante), l'espansione già in atto accellererà vertiginosamente. immaginatevi una torma, una moltitudine di persone con le cuffie e la possibilità di scaricare musica e programmi direttamente dall'apparecchio, senza passare da cavi, programmi e computer. Contemporaneamente il governo Prodi lancia il Wi Max( super banda larga basata su antennne a lungo raggio che copriranno ogni minuscola frazione del comune di Terricciola, per dire). Seguite il ragionamento. La TV portatile non ha mai funzionato e mai funzionerà. Se guardi la tv non puoi guidare, camminare, fare le pulizie, lavorare... la radio invece va benissimo. Nuova previsione:La web radio, grazie al podcast, sarà "IL" medium del prossimo decennio. Se questi ultimi dieci anni hanno visto lo sviluppo del World Wide Web adesso ci trasformeremo tutti in Cyborg che mangiano spinaci ai tavolini di un caffè all'aperto, con le cuffie alle orecchie, però.
Se invece mi sbaglio spalmerò gli spinaci sul mio volto, già segnato da una vita violenta. Adieu. Si scrive così, vero?

lunedì 8 gennaio 2007

Ano nuovo vita nuova

buon anno a tutti. No, non è un refuso ho scritto ano. Qui è l'incarnazione più alta in grado dell'identità multipla W.C. che vi saluta.
Questo Post doveva essere un'editoriale, ma sarebbe stato troppo lungo da scrivere oggi. Riprenderemo con calma gli argomenti,uno alla volta. Per chi si sintonizzasse oggi per la prima volta su queste frequenze virtuali, diciamo che fino ad ora abbiamo scherzato. Un docente a contratto ed alcuni studenti hanno raccontato un corso-laboratorio di radio sul tema del lavoro. l'Idea è fare il massimo senza alcun mezzo. Il mezzo è il messaggio? Non lo so, anzi non credo, però il modo di raccontare radio e lavoro riflette l'approccio che abbiamo scelto: domande e non risposte, complessità verso semplificazione( per i palati esigenti: la corrispondenza tra forma e contenuto si chiama isomorfismo, l'ho imparato in Godel, Esher, Bach, un libro che spacca il chiulo ai passeri).
In sintesi: appena riusciremo a far partire lo spazio web che ci siamo comprati questo diventerà un audioblog che alla fine conterrà anche la trasmissione chiamata Working Class come il blog ( ancora isomorfismo!).
Poi ci apriremo all'esterno. Il blog non è criptato ma non ci siamo "addati" a nessuno ancora perchè siamo sempre in fase di rodaggio. Presto avremo una sezione di link a siti e blog che ci interessano.
Molte segnalazioni informali ci sono arrivate e riguardano truffe ai danni di giovani lavoratori. Il dibattito politico verte per lo più sulle pensioni e la recente assunzione di 350.000 precari nella pubblica amministrazione non risolve il problema. Abbiamo deciso, nella nostra maestà, di realizzare inchieste su alcuni di questi casi. Le inchieste saranno audio oppure scritte. Potete inviarci i vostri post, i racconti delle vostre esperienze di lavoro (positive o negative). Questo è un sito che ha una sua linea ma non censuriamo chi la pensa diversamente. Potete inviarci commenti ai post oppure mail da trasformare in Post tutti nuovi e tutti vostri: basta che siano pertinenti , coerenti e firmati.
Sintesi della sintesi: da blog universitario ci trasformeremo in audioblog sul lavoro tout court, si scrive così vero?

giovedì 4 gennaio 2007

Scaletta definitiva Donne e lavoro

Ed ecco che da Rachel arriva la prima scaletta definitiva ed il primo post 2007!

Ed ecco a voi la nostra scaletta definitiva sulla trasmissione delle donne nel mondo del lavoro:

-Titolo originale inerente al tema trattato

-Apriamo subito la puntata con la seguente domanda: Che lavoro fanno le donne? Carrellata voci di donne che dicono nome e professione

-Presentazione intero servizio

-SCHEDA 1: dalle donne in carriera al lavoro part-time, per conciliare meglio la famiglia e il lavoro

-Schematizzazione del lavoro part-time seguendo lo schema delle 5 w, per far capire meglio cos’è e com’è questo tipo di lavoro. In seguito ci sarà un commento con frasi d’impatto al tema sopra descritto

-Intervista di dimostrazione dell’argomento ( intervista di confronto tra una ragazza entrata da poco nel mondo del lavoro con una donna adulta che lavora part-time ed è sposata con famiglia )

-SCHEDA 2: differenze tra uomini e donne in base alla carriera

-Commento sulla discriminazione con frasi d’impatto

-Interviste di dimostrazione

-Conclusione ad effetto (ancora da decidere)

Gruppo di Rachele Nelli.